I fattori ESG nel nuovo accesso al credito
I fattori ESG sono oggi considerati una vera e propria base di valutazione della sostenibilità degli investimenti cosiddetti ‘responsabili’.
Si tratta di investimenti che, oltre al rispetto della buona gestione finanziaria, sono legati positivamente ad aspetti che interessano l’ambiente, il sociale e la gestione/governo dell’impresa.
Non si tratta solo di perseguire obiettivi ambientali, sociali e di buona governance, ma anche di dimostrare che i progetti per cui è richiesto un finanziamento li rispettino.
Il cambio di visione è quindi importante, così come lo è capire quanto ‘pesano’ questi fattori nella valutazione che precede la concessione del credito che andrà a finanziarli.
Approfondiamo i fattori ESG
Per quanto riguarda l’ambiente, i fattori da considerare sono principalmente le emissioni di anidride carbonica, l’attenzione ai cambiamenti climatici, l’utilizzo efficiente di materie prime (acqua ed energia) e l’attenzione per la biodiversità.
Il fattore sociale coinvolge invece il rispetto dei diritti umani, le condizioni dei lavoratori, l’inclusione nel luogo di lavoro, le condizioni salariali e i controlli nella catena delle forniture.
L’ultimo fattore ESG è la governance, ovvero la composizione dei consigli di amministrazione, la scelta di avviare politiche inclusive, gli obiettivi di sostenibilità e l’eventuale presenza di consiglieri indipendenti.
Di base, questi fattori vengono impiegati da chi concede il credito in due modi.
Il primo è l’accertamento del rischio di una posizione di investimento e il secondo è una valutazione di merito, perché quando presenti, attivi e perseguiti, i fattori ESG migliorano il rischio e il rendimento dei finanziamenti.
Fattori ESG e linee guida EBA
Le linee guida dell’Eba sono state correlate da un intervento che si è concentrato sulle tematiche ESG.
È importante considerare che tali linee hanno lo scopo di contrastare l’alta esposizione del sistema creditizio e di evitare che sorgano eccessive quantità di crediti non performanti.
In pratica, le banche sono state ‘invitate’ a seguire delle specifiche pratiche in merito alla concessione del credito, dove il cambio di visione è stato epocale (ne parliamo qui in modo approfondito)
L’inserimento degli ESG fra le linee guida, si propone quindi lo scopo di invitare le banche ad analizzare e probabilmente non valutare con benevolenza la concessione di crediti che non li rispettino.
Uno degli esempi più citati riguarda il mondo delle automobili.
Per ragioni legate alla salvaguardia dell’ambiente, il settore delle automotive ha in pochi mesi declinato come ‘obsolete’ tecnologie su cui si era investito da anni, come ad esempio il motore diesel.
Se oggi un’impresa che opera in questo settore chiedesse un finanziamento per lavorare nella tecnologia diesel, andrebbe – molto probabilmente – contro un criterio di sostenibilità ambientale e difficilmente otterrebbe il credito richiesto.
Questo esempio si inserisce inoltre nel piano NextGenerationEU che favorisce investimenti sostenibili da qui a venire.
ESG e accesso al credito: sarà solo per le grandi imprese?
La richiesta di rispettare e perseguire gli ESG è duplice, ovvero interessa le banche che dovranno adoperarsi per valutare in modo obiettivo e trasparente i fattori ESG di un progetto da finanziare, nonché le imprese, che dovranno sempre più dimostrare di rispettare i criteri ESG per ottenere l’accesso al credito.
Finora i fattori ESG sono stati considerati come elementi lontani dalle imprese più piccole, ma con le nuove linee guida dell’Eba in materia di credito, lo scenario è profondamente cambiato.
Tutte le aziende, comprese le PMI, saranno infatti chiamate a dimostrare la sostenibilità dei progetti per cui richiedono finanziamenti, in quanto le linee guida interesseranno l’intera gamma delle imprese, dalle micro alle grandi.
Le PMI potranno quindi essere invitate a compilare specifici moduli o a rispondere a determinate domande, per dimostrare la bontà dell’investimento in etica ambientale, sociale e di governance.
Ad esempio, una società che produce semi per la coltivazione, potrebbe essere chiamata a dimostrare la sostenibilità della propria filiera produttiva.
Così come una società che opera nella vendita di auto, potrebbe essere favorita nell’accesso al credito se fra il suo parco veicoli c’è abbondanza di vetture elettriche.
Questi sono solo semplici esempi, ma rendono l’idea di una richiesta che fra pochi mesi diventerà concreta per tutte le imprese che vogliono accedere al credito.
Come favorire l’accesso al credito?
Per i nuovi crediti, le linee guida dell’Eba entreranno in vigore dal 30 giugno 2021, dal 30 giugno 2022 per i prestiti già esistenti o quelli che richiedono rinegoziazioni o modifiche contrattuali.
Come possono prepararsi quindi le imprese che vogliono accedere al credito per affrontare al meglio le linee guida?
Abbiamo visto che i fattori ESG sono parte di richieste che non guardano più al passato come un tempo (garanzie, dati dei bilanci passati…) ma si proiettano nel futuro.
In altre parole, le imprese dovranno dimostrare alle banche di essere solide oggi, ma anche di esserlo domani e questo si potrà fare solo attraverso una pianificazione completa e basata su simulazioni prospettive.
Da qui nasce l’importanza di un business plan adeguato, in grado di dimostrare fattibilità, tempi e condizioni dei progetti oggetto di finanziamento.
Counsel è quindi a disposizione delle aziende per chiarire le linee guida dell’Eba e migliorare l’accesso al credito delle imprese, con consulenze mirate e con servizi di analisi e creazione di business plan che guardano al futuro.
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