Centrale dei Rischi, algoritmi e concessione del credito
La Centrale dei Rischi della Banca d’Italia viene solitamente intesa come uno strumento di consultazione, ma le sue funzioni possono andare ben oltre, incidendo anche sulla reputazione finanziaria dell’impresa e sulla conseguente fluidità dell’accesso al credito.
L’articolo è ispirato all’intervento che Andrea Isacchi, Owner e CEO di CR Expert, ha tenuto nel corso del webinar organizzato dall’Associazione Nazionale Commercialisti “Dal Credito alla Liquidità” .
Lo scenario si focalizza innanzitutto sull’accesso al credito delle imprese, che nel corso degli anni è cambiato radicalmente, tanto più alla luce delle strette creditizie dell’Eba.
Oggi per accedere al credito non basta più una stretta di mano con il direttore di banca e non bastano più le garanzie di un tempo.
Ciò che oggi conta è la reputazione finanziaria dell’impresa, che ha anch’essa maturato una natura 4.0, in quanto viene definita da dati numerici specifici e da raffinati sistemi di algoritmi e intelligenza artificiale.
Oggi i dati supportano e sono spesso l’ago della bilancia che definisce la decisione dell’operatore di concedere il credito all’impresa, ma quali sono le ‘regole del gioco’?
Esse si basano su una reputazione finanziaria dove la Centrale Rischi della Banca d’Italia assume un ruolo cruciale, perché permette alla stessa azienda di verificare quali sono le informazioni in essere.
La Centrale dei Rischi offre, infatti, una fotografia di insieme dei debiti di famiglie e imprese verso il sistema bancario e finanziario, servendo alle banche e alle società finanziarie per valutare la capacità dei clienti di restituire i finanziamenti concessi.
Per legge la consultazione è gratuita e accessibile a ogni soggetto in essa censito, si tratti di persona fisica o giuridica.
Guardare alla Centrale dei Rischi come a un social network creditizio
Nel suo intervento, il CEO di Cr Expert Isacchi associa la Centrale dei Rischi della Banca d’Italia a un social network creditizio
“Accade, infatti, una dinamica simile a quella dei social che si è usi frequentare, con la differenza che sui più comuni network si può scegliere di ‘uscire’ quando lo si desidera, mentre la Centrale dei Rischi non può essere abbandonata volontariamente, perché si è sempre presenti all’interno di alcune soglie di segnalazione.
Ecco perché è importante conoscere la propria reputazione finanziaria, perché proprio come in un social network, chi concede il credito vi accede per verificare la situazione in essere di un particolare soggetto.
Tanto più oggi che, grazie al processo di digitalizzazione in atto, si può accedere alla CR in pochi click, anche attraverso lo Spid.
I dati presenti sono inoltre aggiornati, perché gli operatori sono obbligati a nutrire le informazioni della Centrale dei Rischi con cadenza mensile, alimentando un bacino di informazioni che si aggiorna a livello di sistema ogni 45 giorni.
Consapevoli che tutto può cambiare in questo arco di tempo, monitorare il proprio comportamento e il proprio stato presso la CR diventa quindi di cruciale importanza per definire al meglio la propria reputazione finanziaria”.
CR come unico giudizio oggettivo per concedere/rinnovare i fidi
Per tutte le società non di capitale, la Centrale dei Rischi della Banca d’Italia rappresenta l’unico giudizio oggettivo di cui una banca dispone per decidere se concedere o rinnovare i fidi.
Va inoltre considerato che il Rating MCC Medio Credito Centrale è influenzato mensilmente dalla componente andamentale costituita dalla CR, che ha natura dinamica, rispetto alla componente qualitativa Bilancio, che è statica.
Ne consegue che una non corretta situazione degli andamentali dell’azienda possa inficiare il giudizio creditizio.
Al contempo, una non favorevole posizione degli stessi andamentali può estromettere il soggetto dalla garanzia, ovvero dall’asset da cui partono le banche per effettuare le proprie valutazioni creditizie.
Le strette dell’Eba e la Centrale dei Rischi: quale rapporto?
L’EBA (L’Autorità Bancaria Europea), emana periodicamente le regole da seguire in materia di concessione del credito, con l’obiettivo di garantire stabilità e solidità del sistema finanziario europeo.
In questo scenario è prevista la reintroduzione della regolarità di segnalazione in Centrale dei Rischi per accendere o chiudere nuove linee di credito.
Le strette dell’Eba si propongono lo scopo di evitare una considerevole formazione di crediti non performanti e, nel momento in cui le banche procederanno con la cessione degli stessi, le imprese si troveranno con un interlocutore diverso dagli istituti a cui ‘rendere conto’.
Questo non è l’unico caso di possibile cambio di interlocutore, che può avvenire anche nello scenario di acquisizioni di banche da parte di gruppi, che portano le aziende a dover confrontarsi sulle linee di credito in essere, nonché sulle decisioni/dinamiche che riguardano quelle future.
Questi eventi guardano quindi verso un’unica direzione, ovvero chiedono all’impresa di poter arrivare con l’appuntamento al credito in perfetta forma, alla luce delle nuove valutazioni che la banche stanno mettendo in atto.
Valutazione creditizia: come migliorarla a priori?
La Centrale dei Rischi consente un monitoraggio mensile, permette di presidiare le informazioni in essa presenti e apre le porte al confronto interno all’impresa, in uno scambio di trasparenza reciproca.
La banca valuta il merito creditizio ricevendo dati aggregati e sintetici, mentre l’azienda ottiene dati disaggregati e completi.
Si tratta di dati sicuramente criptici, ma esaustivi, che possono certamente essere semplificati con gli opportuni strumenti, ma che possono essere analizzati in modo andamentale, per soddisfare la necessità di avere informazioni relative alla situazione bancaria di un’azienda dalla Centrale dei Rischi.
Quanto conta la consulenza in materia di accesso al credito?
La risposta è moltissimo, perché i contenuti di questo articolo fotografano una realtà complessa e dove gli imprenditori sono chiamati a conoscere diversi aspetti in materia di concessione del credito.
Dai movimenti del mercato bancario fino alle strette dell’Eba, orientarsi può non essere immediato, mentre gli imprenditori meritano di poter accedere al credito in modo fluido e consapevole.
In questo panorama, la consulenza professionale acquista un ruolo cruciale, perché permette di effettuare gli opportuni controlli e verifiche, stabilendo non solo il quadro della reputazione finanziaria aziendale, bensì consigliando l’imprenditore sulla migliore via da seguire.
Il credito è linfa dell’azienda e Counsel è a disposizione degli imprenditori con consulenze sartoriali già scelte con soddisfazione da centinaia di aziende in Italia.
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