Codice della Crisi di Impresa: appuntamento al 15 maggio 2022
L’entrata in vigore del nuovo Codice della Crisi di Impresa era prevista per settembre 2021, ma è stata rinviata alla data del 15 maggio 2022.
Le ragioni del rinvio sono state sottolineate dallo stesso Governo che, su proposta del premier Draghi e del Ministro della giustizia Cartabria, ha riscritto il decreto introducendo significative novità per far fronte a questa grave condizione, con l’obiettivo di supportare le imprese danneggiate dall’emergenza sanitaria.
Ora il decreto è legge, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale in data 24 agosto 2021.
Secondo quanto riportato dal sito del governo, le misure urgenti in materia di crisi e di risanamento aziendale sono quattro:
- Rinvio al 16 maggio 2022 dell’entrata in vigore del Codice della Crisi di Impresa, per adeguarne gli istituti alla direttiva 2019/1023;
- Introduzione dell’istituto della “composizione negoziata della crisi”, come nuovo strumento di ausilio alle imprese in difficoltà finalizzato al loro risanamento;
- Modifica della legge fallimentare, con l’anticipazione di alcuni strumenti di composizione negoziale già previsti dal codice della crisi;
- Rinvio al 31 dicembre 2023 del Titolo II sulle misure di allerta.
Da sottolineare il fatto che il rinvio del Codice della Crisi di Impresa permette al Governo di prendere tempo per adeguarsi alla Direttiva Europea 2019/1023 in materia di ristrutturazione, insolvenza ed esdebitazione.
Le modifiche alla legge fallimentare
La nuova legge prevede delle modifiche che interessano diversi aspetti, quali:
- i chiarimenti sull’omologazione del concordato preventivo
- gli accordi di ristrutturazione e la sua efficacia estesa
- la convenzione di moratoria
- gli accordi di ristrutturazione agevolati
- gli effetti degli accordi di ristrutturazione per coobbligati e soci illimitatamente responsabili.
- la fiscalità
Rinvio al 31 dicembre 2023 del Titolo II sulle misure di allerta
Per stessa dichiarazione del governo, il rinvio delle misure di allerta è stato previsto per sperimentare l’efficacia della composizione negoziata e rivedere i meccanismi di allerta contenuti nel codice della crisi d’impresa.
La nuova procedura di composizione negoziata
Importante novità del decreto è la sospensione dell’Ocri, l’Organismo di composizione della crisi di impresa presente in ogni Camera di Commercio e l’introduzione della composizione negoziata per la soluzione della crisi di impresa.
Non cambia l’ente di riferimento, la Camera di Commercio dove è iscritto l’imprenditore, ma cambiano le procedure di segnalazione e le modalità.
A partire dal 15 novembre 2021, l’imprenditore potrà infatti presentare domanda di composizione negoziata su una piattaforma telematica nazionale e verrà affiancato da un esperto con lo scopo di risanare la sua impresa.
Per accedere alla piattaforma non servono requisiti minimi di dimensione aziendale, perché è stata progettata come uno strumento che può essere impiegato da tutte le attività iscritte al registro delle imprese.
Sono previste delle misure premiali per l’imprenditore che sceglie la composizione negoziata in situazione di crisi, come la possibilità di richiedere delle misure protettive del patrimonio e dei meccanismi premiali come interessi e sanzioni ridotti dei debiti tributari dell’imprenditore.
Chi affiancherà l’impresa nella composizione negoziata?
L’esperto che affiancherà l’impresa nella composizione negoziata sarà un professionista nominato da una commissione creata dalla stessa Camera di Commercio.
Per reperire queste figure, si dovrà attingere da un elenco a cui possono iscriversi i professionisti interessati a ricoprire questo ruolo e che sono in possesso di specifici requisiti di formazione.
Si tratta di professionisti iscritti
- All’albo dei dottori commercialisti e degli esperti contabili
- All’albo degli avvocati da almeno cinque anni
Inoltre, i professionisti dovranno documentare esperienze precedenti nell’ambito della crisi di impresa, dei risanamenti aziendali e della ristrutturazione dei debiti.
Quale ruolo avrà l’esperto della composizione negoziata?
Si tratta di un negoziatore, quindi di un professionista chiamato ad agevolare e mediare le trattative fra impresa e creditori, ma anche fra impresa e altre figure come gli stakeholders e anche i lavoratori.
Come funziona la piattaforma telematica per la composizione negoziata?
Per accedere alla composizione negoziata gli imprenditori dovranno servirsi di una piattaforma telematica che presenta:
- una lista di controllo che contiene le indicazioni per redigere il piano risanamento
- un test di auto analisi per verificare la ragionevole perseguibilità del risanamento
- una sezione per la nomina dell’esperto che assisterà l’impresa nella composizione negoziata
Cosa può fare l’imprenditore oggi?
Il rinvio del Codice della Crisi di Impresa mescola le carte sul tavolo, ma non cambia due punti sostanziali di cui l’imprenditore deve far fronte con scelte e azioni operative:
- Disporre di un adeguato assetto organizzativo
- Tenere monitorato l’equilibrio economico finanziario dell’impresa, anche in modo prospettico.
Non cambiano quindi i presupposti di organizzazione e di controllo preventivi, atti a scongiurare la crisi di impresa.
Counsel è al fianco degli imprenditori con servizi di consulenza specifici, per affrontare e ottimizzare la gestione finanziaria ed economica e aiutare gli imprenditori a costruire un’efficiente organizzazione aziendale.