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E adesso? La meta oltre la pandemia per le imprese italiane, dalla composizione negoziata alla Legge di Bilancio 2022

telescopio la meta oltre la pandemia per le imprese italiane
Lo scenario post pandemico è in divenire. Ed è interessante analizzare quale sarà la meta delle imprese italiane, alla luce del rinvio del Codice della Crisi di Impresa, dell’introduzione della composizione negoziata, della Legge di Bilancio 2022 e dei fondi introdotti per attenuare gli effetti della pandemia. Il focus di questo articolo riguarda quindi gli strumenti dedicati allo sviluppo e alla crescita delle imprese italiane.

Tabella dei Contenuti

situazione imprese italiane

Legge di Bilancio 2022: lo scenario con i dati

Secondo l’analisi della Cgia di Mestre, le PMI hanno registrato nel 2020 un crollo di fatturato di 420 miliardi di euro.

Si tratta di un abbattimento del 13,5% rispetto al 2019, che non ha però intaccato i giganti del web (+17% di fatturato nel 2020).

Secondo la ricerca Audiweb, la total digital audience del 2020 ha infatti raggiunto una media mensile di 43,5 milioni di utenti unici, (+4,6% in più rispetto alla media mensile dell’anno precedente), fino a comprendere il 73% della popolazione italiana di almeno due anni di età. 

Secondo i dati di Comscore, società specializzata nella creazione di campagne mediatiche, durante il lockdown, 36,7 milioni di italiani hanno utilizzato piattaforme social, 33,8 milioni di italiani hanno usato servizi di instant messaging. 

Pandemia e lockdown hanno quindi nutrito il bacino di utenti in rete e, secondo l’Osservatorio eCommerce B2C di Netcomm e Politecnico di Milano, il commercio elettronico in Italia nel 2020 è stato essenzialmente ‘di prodotto’. 

Gli italiani hanno acquistato principalmente beni e prodotti fisici per 23,4 miliardi di euro, oltre 5,5 miliardi in più rispetto al 2019.

Al boom del web si affiancano, però, le derive in termini di fatturato registrate dalle imprese italiane, in uno scenario post-pandemico che è in divenire.

Quale sarà la meta delle imprese italiane?

Lo definiamo alla luce del rinvio del Codice della Crisi di Impresa, dell’introduzione della composizione negoziata, della Legge di Bilancio e dei fondi introdotti per mitigare gli effetti della pandemia.

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Rinvio del Codice della Crisi di Impresa: focus sulla piattaforma telematica

La nuova Legge Fallimentare (D. Lgs. 12/01/2019 n.14) stabiliva l’introduzione dell’obbligo per le imprese di adottare misure ed assetti organizzativi, finalizzati alla tempestiva rilevazione di una eventuale crisi e ad una idonea reazione per la sua soluzione, potendo usufruire di procedure concorsuali semplificate.

Obiettivo: prevenire situazioni di default delle aziende e consentire una rapida risoluzione delle situazioni di crisi, risanando l’impresa e garantendo, in tal modo, un maggior soddisfacimento ai creditori.

L’entrata in vigore della legge è stata quindi rinviata al 16 maggio 2022 ma, nel frattempo, è stato introdotto il nuovo strumento della composizione negoziata per la soluzione della crisi di impresa, con l’anticipazione di alcuni strumenti di composizione negoziale e il rinvio al 31 dicembre 2023 del Titolo II sulle misure di allerta.

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La composizione negoziata

Per quanto riguarda la composizione negoziata, l’articolo 2 della legge, in vigore dal 15 novembre 2021, stabilisce che

L’imprenditore commerciale e agricolo che si trova in condizioni di squilibrio patrimoniale o economico-finanziario, che ne rendono probabile la crisi o l’insolvenza, può chiedere al segretario generale della Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura, nel cui ambito territoriale si trova la sede legale dell’impresa, la nomina di un esperto indipendente quando risulta perseguibile il risanamento dell’impresa. 

La composizione negoziata è finalizzata al risanamento e contraddistinta dal fatto che:

  • È un percorso di composizione esclusivamente volontario e caratterizzato da assoluta riservatezza
  • Si accede tramite una piattaforma telematica
  • All’imprenditore si affianca un esperto, terzo e indipendente.
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Focus sulla piattaforma telematica

  • È accessibile agli imprenditori iscritti al registro delle imprese
  • È disponibile una lista di controllo particolareggiata, adeguata anche alle esigenze delle micro, piccole e medie imprese, con indicazioni operative per la redazione del piano di risanamento
  • È disponibile un test pratico per la verifica della ragionevole perseguibilità del risanamento, accessibile da parte dell’imprenditore e dei professionisti dallo stesso incaricati.

Quale documentazione va inserita nella piattaforma telematica al momento della presentazione dell’istanza?

  • I bilanci degli ultimi tre esercizi.
  • Per gli imprenditori non tenuti al deposito dei bilanci, le dichiarazione dei redditi e dell’Iva degli ultimi tre periodi di imposta, nonché una situazione patrimoniale e finanziaria aggiornata a non oltre sessanta giorni prima della presentazione dell’istanza.
  • Relazione chiara e sintetica sull’attività, in concreto esercitata, completa di un piano finanziario per i successivi sei mesi e le iniziative industriali che si intendono adottare.
  • L’elenco dei creditori con l’indicazione dei rispettivi crediti scaduti e a scadere e l’eventuale esistenza di diritti reali e personali di garanzia
  • Dichiarazione sulla pendenza nei confronti dell’imprenditore, di ricorsi per la dichiarazione di fallimento o per l’accertamento dello stato di insolvenza.
  • Certificato unico dei debiti tributari 
  • Situazione debitoria complessiva richiesta all’Agenzia delle Entrate
  • Certificato dei debiti contributivi e dei premi assicurativi oppure il Documento Unico di Regolarità Contributiva (DURC)
  • Estratto delle informazioni presenti nella Centrale dei Rischi non anteriore ai tre mesi.
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Il ruolo dell’esperto nella composizione negoziata:

All’imprenditore si affianca un esperto, terzo e indipendente.

  • Dottori Commercialisti ed esperti contabili iscritti da almeno cinque anni all’Albo;
  • Avvocati iscritti da almeno cinque anni all’albo con esperienza nel campo della ristrutturazione aziendale e della crisi d’impresa.
  • Consulenti del lavoro iscritti da almeno cinque anni all’albo in grado di documentare almeno tre casi di accordi di ristrutturazione dei debiti, omologati;
  • Coloro che possono documentare di aver svolto funzioni di amministrazione, direzione e controllo, in imprese interessate da operazioni di ristrutturazione concluse con piani di risanamento attestati.
  • Consulenti del lavoro iscritti da almeno cinque anni all’albo in grado di documentare almeno tre casi di accordi di ristrutturazione dei debiti, omologati;
  • Coloro che possono documentare di aver svolto funzioni di amministrazione, direzione e controllo, in imprese interessate da operazioni di ristrutturazione concluse con piani di risanamento attestati.
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Quali obblighi per l’imprenditore?

Il riferimento normativo è il nuovo art. 2086 c.c. Gestione di impresa:

L’imprenditore ha il dovere di istituire un assetto adeguato alla natura e alle dimensioni dell’impresa in termini di:

  • Organizzazione
  • Amministrazione 
  • Contabilità.

L’imprenditore ha il dovere di garantire, nel tempo, l’adeguatezza dell’assetto aziendale attraverso sistematiche verifiche.

In caso di crisi, l’imprenditore deve attivarsi senza indugio per l’adozione e l’attuazione di uno degli strumenti previsti dall’ordinamento per il superamento della crisi e il recupero della continuità aziendale.

La consulenza di alta qualità assume in questo scenario un grande valore, in quanto supporta l’imprenditore nelle fasi di verifica e di adozione previsti per il superamento della crisi e il recupero della continuità aziendale.

Qui trovi maggiori informazioni.

legge di bilancio 2022 imprese

Legge di Bilancio 2022, le misure per le imprese

La Legge di Bilancio 2022 introduce misure focalizzate su crescita e sostegno alle imprese

L’obiettivo dichiarato è quello di favorire la competitività del sistema produttivo attraverso investimenti innovativi legati alla transizione digitale e green. 

È interessante notare che dei 185 articoli presenti nella bozza, 11 riguardano le misure dedicate allo sviluppo e agli investimenti delle imprese. 

Nel dettaglio:

  • Confermate le risorse nel fondo Transizione 4.0
  • Rifinanziata la legge Sabatini
  • Rifinanziati i Contratti di Sviluppo
  • Istituito il Fondo per i lavoratori in crisi
  • Rifinanziato il Fondo di garanzia PMI
  • Istituito il Fondo per la transizione Industriale
  • Esonero contributivo per alcuni datori di lavoro
  • Rifinanziato il fondo rotativo 394 per le attività 
  • Rinnovo decennale per le attività R&S, innovazione e design.
transizione 4.0

Transizione 4.0

La Transazione 4.0 viene prorogata fino a giugno 2026, ma con una diminuzione graduale delle aliquote:

Per l’anno 2022 le aliquote su beni materiali strumentali scendono al:

  • 40% per investimenti fino a 2,5 mln
  • 20% per investimenti dai 2,5 mln fino a 10 mln
  • 10% per investimenti dai 10 mln a 20 mln. 

Beni immateriali:

  • 20% per l’anno 2022 e 2023
  • 15% per l’anno 2024
  • 10% per l’anno 2025.
beni strumentali

Nuova Sabatini

Sono stati stanziati ulteriori 300 milioni di euro per la Nuova Sabatini (portando le risorse a 725 milioni di euro) che si definisce come segue:

  • Contributo in linea interessi
  • Deve essere finanziato da una banca o da una società di leasing
  • Può essere assistito dalla garanzia del Fondo di Garanzia per le PMI
  • La durata non può essere superiore ai 5 anni
  • Il contributo è pari al:
  • 2,75% per gli investimenti ordinari
  • 3,575% per investimenti in tecnologie industria 4.0
  • L’erogazione del contributo avviene in una unica soluzione.  

Nel testo del Ddl per l’approvazione della nuova legge di bilancio 2022  – a meno di ulteriori ritocchi – il finanziamento sarà pari a:

  • 240 mln per il 2022 e il 2023
  • 120 mln per gli anni 2024 – 2025 – 2026
  • 60 mln per il 2027 

Per un totale di 900 mln di euro.

Dal 1° gennaio 2022, per i finanziamenti di importo superiore a 200.000 euro, si torna all’erogazione del contributo MISE in più quote annuali.

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Contratti di sviluppo

Si tratta di uno strumento di sostegno dedicato a programmi di investimento produttivi, strategici e innovativi di grandi dimensioni.

Per il 2022 sono stati stanziati 450 mln di euro.

A gestire i contratti è L’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’Impresa Spa – INVITALIA

Con la Legge di Bilancio 2022  è stato deciso di sostenere il settore turistico, messo a dura prova con la pandemia, riducendo la soglia di accesso per i programmi di sviluppo di attività turistiche a 7,5 mln di euro rispetto ai 20 milioni precedenti.

fondo lavoratori in crisi

Fondo lavoratori in crisi

Con una dotazione complessiva di 550 milioni di euro, la Legge di Bilancio 2022  istituisce  il Fondo per i lavoratori in crisi.

Si tratta di risorse destinate a favorire l’uscita anticipata dal lavoro, su base convenzionale, dei lavoratori dipendenti di PMI in crisi, che abbiano raggiunto un’età anagrafica di almeno 62 anni.  Questo cosiddetto ‘’scivolo’’ potrà aiutare le aziende in difficoltà. 

fondo garanzia pmi

Fondo Garanzia PMI

Interessante l’analisi del Fondo Garanzia PMI in relazione alla Legge di Bilancio 2022, per cui sono previsti oltre 3 miliardi fino al 2027.

  • Al 31 dicembre 2021 termineranno TUTTE le moratorie.
  • Dal 1° gennaio e fino al 30 giugno 2022 la copertura per i finanziamenti fino a 30.000 euro scende dal 90% all’80%. 
  • Successivamente, ne è prevista la cancellazione.
  • Dal 1° aprile le garanzie non saranno più gratuite ma si dovrà pagare una commissione da versare al Fondo stesso. 
  • Per i prestiti superiori ai 30.000 euro, viene prorogata l’operatività straordinaria del Fondo di garanzia MCC e di SACE fino al 30 giugno 2022.
  • Dal 1° luglio decade la disciplina speciale (Temporary Framework) disposta dal Decreto liquidità.
  • Fondo garanzia PMI/1.
  • Rimane invariato l’importo massimo concedibile a 5 mln di euro
  • Dal 1°luglio e fino al 31 dicembre 2022, viene ripristinato il modello di valutazione (RATING) previsto dalle condizioni di ammissibilità al Fondo di Garanzia.
  • Dal 1° luglio la garanzia resta all’80% se il finanziamento è destinato ad investimenti.
  • La copertura della garanzia su finanziamenti destinati a liquidità, sarà al 60% per le fasce 1-2 e all’80% per le fasce 3-4 ed eccezionalmente anche per la fascia 5, che normalmente è esclusa dalla garanzia

Il Fondo opererà sulla base di un piano annuale di attività.

Verrà definita previsionalmente la tipologia e l’ammontare degli importi oggetto dei finanziamenti da garantire.

Per aree geografiche, macrosettori e dimensione delle imprese beneficiarie, con le relative stime di perdita attesa. 

L’operatività del Fondo si baserà su un sistema dei limiti di rischio che definirà, in linea con le migliori pratiche del settore bancario e assicurativo, la propensione al rischio del portafoglio delle garanzie. 

Il Consiglio di gestione del Fondo dovrà deliberare il piano annuale di attività e il sistema dei limiti di rischio, entro il 30 settembre di ciascun anno. 

Per l’anno 2022, in mancanza del piano, il limite massimo cumulato di assunzione degli impegni è fissato dalla manovra in 210 miliardi di euro, di cui 160 miliardi riferibili allo stock di garanzie in essere al 31 dicembre 2021 e 50 miliardi quale limite massimo degli impegni assumibili per le garanzie da concedere nel corso dell’esercizio finanziario 2022.

fondo transizione industriale

Fondo transizione industriale

Il Fondo transizione industriale inserito con la Legge di Bilancio 2022 avrà una dotazione di 150 milioni di euro dal 2022 e come obiettivi:

  • Favorire l’adeguamento del sistema produttivo nazionale alle politiche europee in materia di lotta ai cambiamenti climatici. 
  • Garantire agevolazioni alle imprese per la realizzazione d’investimenti per l’efficientamento energetico.
  • Incentivare il riutilizzo di materie prime e di materie riciclate.
  • Abbattimento della CO2.
esonero contributivo

Esonero contributivo

La Legge di Bilancio 2022 prevede un esonero contributivo per i datori di lavoro che assumono con contratto a tempo indeterminato lavoratori subordinati, indipendentemente dalla loro età anagrafica, che provengono da imprese in crisi. 

internazionalizzazione delle imprese

Internazionalizzazione delle imprese

Fondo rotativo 394/81 gestito da Simest, che prevede un incremento delle risorse di 1,5 miliardi di euro per ogni anno dal 2022 al 2026  e il sostegno per la promozione dell’export italiano e delle attività d’internazionalizzazione.

a cosa serve il business plan

Tax credit R&S innovazione e design

Con la Legge di Bilancio 2022 si stabilisce il rinnovo di 10 anni per il credito d’imposta per investimenti in ricerca, sviluppo, innovazione e design.

Il credito per attività di ricerca e sviluppo è del 20% con limite massimo finanziabile di 4 milioni di euro fino al 31/12/2022 e del 10% con limite massimo di 5 milioni di euro dal 2023 fino al 2031.

Per quanto riguarda il tax credit per attività d’innovazione tecnologica, design e ideazione estetica la percentuale di credito è del 10% con limite massimo finanziabile di 2 milioni di euro fino al 31/12/2013 e del 5% con limite massimo finanziabile di 2 milioni di euro dal 2024 fino al 2025.

ufficio, mani indicano calcoli - calcolo degli indici della crisi di impresa

Come beneficiare delle soluzioni previste nella legge di Bilancio 2022

Una volta definite le possibilità previste dalla nuova Legge di Bilancio 2022, le aziende possono orientarsi per capire quali sono le più adatte alle proprie esigenze e alla propria realtà imprenditoriale.

Farlo in autonomia può risultare complesso, per questo Counsel Srl è a fianco delle imprese e degli imprenditori per individuare le opzioni più favorevoli e aiutare le imprese a ottenerle.

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FOUNDER DI COUNSEL SRLS – Esperto di metodologie di analisi del credito e modelli di Rating, oltre all’attività consulenziale tiene corsi di formazione su Analisi di bilancio e Finanza aziendale.
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