Cos’è la finanza agevolata
Si tratta di una specializzazione della finanza aziendale, prettamente dedicata al reperire fonti di finanziamento a condizioni più favorevoli rispetto a quelle di mercato.
Da qui il termine ‘agevolata’.
Questa forma di finanziamento è reperibile attraverso i cosiddetti strumenti agevolativi pubblici, che possono avere un’origine nazionale, comunitaria, regionale e anche locale.
I soggetti promotori possono infatti essere la Comunità Europea, lo Stato italiano, anche le Regioni, i singoli Ministeri o strutture locali quali la Camere di Commercio.
Questi soggetti mettono a disposizione dei fondi con lo scopo di supportare le imprese nel processo di miglioramento, di crescita e di sviluppo.
È importante considerare, che lo scopo ultimo della finanza agevolata è la crescita del tessuto delle imprese e, con esse, dell’intero sistema economico nazionale o europeo.
Chi norma la finanza agevolata?
Il quadro è articolato.
Nello scenario comunitario, vengono stanziati dei fondi con l’obiettivo di supportare le imprese o l’imprenditoria europea.
A livello nazionale, il Governo emana delle leggi che hanno l’obiettivo di favorire, agevolare e spingere il sostegno alle imprese italiane.
Lo stesso accade a livello regionale, dove le regioni attivano politiche di intervento volte a favorire l’agevolazione finanziaria delle imprese, attraverso delle leggi regionali.
Ci sono poi le azioni messe in campo a livello locale, spesso dalle Camere di commercio della provincia di riferimento.
I contributi di finanza agevolata
Sentiamo spesso parlare di contribuiti di finanza agevolata, e anche in questo caso si tratta di uno scenario articolato, perché questi contributi hanno forme diverse e, di conseguenza, benefici diversi.
Forme e benefici che devono essere chiari all’impresa. Vediamo quali sono i maggiori.
Finanziamenti a tasso agevolato
È il finanziamento che viene corrisposto a tasso agevolato, ovvero inferiore al tasso che verrebbe applicato, ad esempio, dagli istituti di credito.
Si tratta di un prestito a tutti gli effetti, concesso dall’erogatore pubblico e, in questo caso, l’agevolazione sta proprio nella differenza fra il tasso di mercato e il tasso agevolato, che permette all’impresa di accedere al credito con un minore peso in termini di interessi.
Contributo a fondo perduto
Questo contributo viene chiamato anche in conto capitale e si tratta di una percentuale, che viene calcolata sul valore di un certo bene o di un’attività che l’impresa ha acquistato, ma anche sull’ammontare dei piani di investimento che l’impresa ha sostenuto.
La spesa viene rendicontata all’ente pubblico promotore e l’impresa riceverà la cifra spettante direttamente sul conto corrente.
L’erogazione di denaro è a fondo perduto quando non sussiste obbligo di restituzione.
Contributo in conto interessi
In questo caso l’ente erogatore contribuisce a un finanziamento che l’impresa stipula con un istituto di credito.
In che modo?
Lo scopo è limitare o abbattere il costo del tasso applicato, quindi il contributo interessa proprio il tasso, che in questo modo diventa più favorevole all’impresa.
Contributo in conto impianti
Si tratta di importi che l’ente pubblico eroga alle imprese per la costruzione, l’attivazione o l’ampliamento di immobilizzazioni materiali (impianti), commisurati al loro costo.
Garanzie
Sempre in tema di accesso al credito, le garanzie di finanza agevolata vengono concesse dall’ente pubblico erogatore per garantire il finanziamento richiesto.
Scopo di questa forma di finanza agevolata è favorire l’accesso al credito alle imprese, ovvero renderle più affidabili e quindi finanziabili.
La garanzia forse più conosciuta è quella del Mediocredito Centrale, strumento di Invitalia rivolto alla micro, piccole e medie imprese del tessuto nazionale.
Sgravi fiscali
In questo caso il contributo di finanza agevolata crea credito di imposta, ovvero l’impresa si troverà a pagare meno tasse.
Sgravi contributivi
Si tratta sempre di sgravi fiscali, legati però all’assunzione di lavoratori.
Finanza agevolata e intervento nel capitale di rischio
Anche questa è una forma di finanza agevolata, che consiste nell’entrata nel capitale di rischio di un partner pubblico o istituzionale.
Con questo sistema l’impresa aumenta il potere di mediazione nell’accesso al credito e, spesso, l’entrata si accompagna all’erogazione di un finanziamento agevolato.
Come funzionano i bandi?
Sentiamo spesso parlare di bandi di finanza agevolata o di bandi di finanziamento a cui le imprese possono accedere.
In questo caso, ci sono i veri e propri sostegni a bando, ovvero soluzioni che hanno un inizio e una fine temporale, che spesso interessano un settore specifico (tecnologia, agricoltura, imprenditoria femminile…) e indicano l’importo messo a disposizione e i requisiti che l’impresa deve avere per accedervi.
E ci sono i sostegni a sportello, che non prevedono un periodo di tempo definito per la raccolta delle domande e rimangono aperti fino all’esaurimento del plafond stanziato.
Finanza agevolata e fondi europei
La programmazione europea in tema di finanza agevolata è settennale e ha lo scopo di ridurre il divario socio-economico fra i diversi stati membri.
Ci sono fondi europei gestiti direttamente dall’Unione e altri che vengono gestiti in collaborazione con enti quali lo Stato o le regioni.
I fondi europei più noti sono:
- FSE (Fondo Sociale Europeo): per la formazione, la riqualificazione dei lavoratori, lo sviluppo imprenditoriale e l’inclusione sociale;
- FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale): per la ricerca e lo sviluppo tecnologico, l’ innovazione e l’imprenditorialità;
- FEASR (Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale) e FEAMP (Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca).
Finanza agevolata e Pnrr
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza contiene importanti interventi di finanza agevolata a favore delle imprese.
Il Pnrr è suddiviso in 6 missioni, o aree tematiche: Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo, Rivoluzione verde e transizione ecologica, Infrastrutture per una mobilità sostenibile, Istruzione e ricerca, Inclusione e coesione e Salute.
Ogni missione contiene diverse misure di finanza agevolata, quali il Piano Transizione 4.0 per la trasformazione digitale delle imprese o il Fondo Impresa Donna per il supporto delle imprese a guida femmnile.
Uno sguardo al Piano Transizione 4.0
Si tratta di un insieme di misure di finanza agevolata dedicate alle imprese, che hanno lo scopo di favorire gli investimenti per l’innovazione e la competitività.
Il focus è soprattutto sulla digitalizzazione dei processo di produzione e le principali agevolazioni sono:
- Nuova Sabatini: si tratta del contributo in conto interessi per l’accesso al credito diretto a investimenti in beni strumentali nuovi, compresi attrezzature produttive, impianti e tecnologie digitali;
- Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali: bonus fruibili in 5 anni che possono coprire fin
- Credito d’Imposta Ricerca & Sviluppo, Innovazione e Design: bonus dedicato a sostenere le spese che l’impresa effettua in questi settori, con un credito di imposta che può variare dal 6% al 12%.
- Bonus formazione 4.0: dedicato alla formazione del personale con credito fino a 300mila euro.
Come accedere alla finanza agevolata
Districarsi in questo mondo può, molto spesso, diventare complicato, soprattutto perché servono conoscenze tecniche, legislative e capacità di interpretare i bandi con puntualità e precisione.
Questa conoscenza permette, infatti, di poter accedere alla finanza agevolata, ma va anche oltre, perché informa l’impresa sulla natura complessiva delle agevolazioni e sui meccanismi di erogazione ed eventuale restituzione dei fondi.
Per questo Counsel è al fianco delle imprese con il servizio di verifica del potenziale di accesso alla finanza agevolata, che comprende scouting, verifica, attivazione e gestione delle richieste.
Contattaci qui per avere le informazioni che ti servono in materia di finanza agevolata.