Una ricerca di PWC, dal titolo The Digital CFO: Using the Digital Finance Function Strategically, ha evidenziato che il 18,5% del tempo dei CFO è dedicato alla digitalizzazione.
Il 44% dei CFO si aspetta che ci sia un budget dedicato alla digitalizzazione e prevede che esso crescerà in futuro. Per il 73%, la digitalizzazione della funzione finance è una vera e propria priorità.
Il Chief Financial Officer (CFO) in italiano tipicamente è il Direttore Finanziario o Responsabile Finanziario. Il CFO è la figura aziendale (a volte anche in veste di consulente esterno) che si occupa della gestione delle risorse finanziarie di un’azienda, inclusa la pianificazione finanziaria, la gestione dei rischi, la tesoreria e i rapporti con gli investitori.
L’Importanza della digitalizzazione per i CFO
Per la maggioranza dei Chief Financial Officer intervistati, digitalizzare l’impresa, e in particolare la finanza d’impresa, riveste un’importanza fondamentale.
È un processo che permette di rafforzare il ruolo strategico del CFO e di fare molto altro.
Lo studio è stato effettuato su scala mondiale e sottolinea che il lavoro tradizionale della funzione finance, come il monitoraggio dei dati o dei rischi, si basa su regole chiare.
Queste attività possono essere digitalizzate attraverso automazioni che supportano sia chi governa il comparto finanziario che l’impresa stessa. Ne deriva una reportistica estremamente chiara e semplice da interpretare, che a sua volta apre le porte a decisioni più semplici e chiare da prendere.
Gli obiettivi della digitalizzazione Finance
Ma quali sono gli obiettivi dei progetti di digitalizzazione in ambito finance? Il principale sembra essere quello decisionale, supportato da analisi basate sui dati, che i CFO privilegiano.
Il CFO come leader della trasformazione digitale
Il CFO ha un’importanza sempre più rilevante nel guidare la trasformazione digitale dell’azienda. Attraverso le loro analisi, i CFO contribuiscono al lavoro di altre figure aziendali come il COO, il CEO, e persino alle risorse umane, portando un grande valore strategico.
Il Chief Operating Officer (COO) è il dirigente responsabile delle operazioni quotidiane di un’azienda, assicurandosi che i processi interni siano efficienti e coordinati. Collabora con il CEO per implementare strategie aziendali a lungo termine e monitora i KPI per garantire il raggiungimento degli obiettivi. Supervisiona i vari reparti aziendali, ottimizzando la produttività e riducendo i costi attraverso innovazione e gestione del personale.
Il Chief Executive Officer (CEO) è il massimo dirigente di un’azienda, responsabile della definizione della visione strategica e della direzione generale dell’organizzazione. Il CEO prende le decisioni chiave, gestisce le risorse aziendali e rappresenta l’azienda verso l’esterno, rispondendo direttamente al consiglio di amministrazione. Supervisiona i dirigenti, incluso il COO, e si concentra sulla crescita a lungo termine e sulla creazione di valore per gli stakeholder.
Il ruolo strategico del CFO esterno
In questo contesto si inserisce anche la figura del CFO esterno, un temporary manager che svolge tutte le funzioni di direttore finanziario senza essere parte dell’azienda.
Noi di Counsel offriamo da tempo questo servizio, oggi sempre più orientato verso l’integrazione tecnologica e digitale.
Possiamo supportare l’azienda sia in veste di consulente esterno, fornendo analisi di supporto alle funzioni manageriali, sia in veste di temporary manager. L’impresa ottiene diversi benefici:
- Analisi dei bilanci con riclassificazione, evidenziando punti di forza e debolezza;
- Assistenza nella gestione dei rischi di tesoreria e di cambio;
- Ricerca delle migliori soluzioni di finanza agevolata;
- Supporto nella contrattazione con il sistema creditizio;
- Redazione del business plan;
- Supervisione dell’operato delle singole unità finanziarie con rapporti periodici.
La strategia sui dati
In un recente articolo dell’Osservatorio Innovazione Digitale del Politecnico di Milano, si sottolinea che la costruzione di una data strategy si articola in quattro fasi:
- Raccolta dei dati
- Integrazione dei dati: i dati sono spesso eterogenei per fonte e formato, quindi necessitano di essere integrati. Questo aiuta inoltre a massimizzare il valore dei dati raccolti.
- Analisi dei dati: per trasformare i dati in conoscenza strategica per l’impresa.
- Valorizzazione dei dati: per rendere i dati accessibili alle unità aziendali al fine di supportare le loro attività.
Le PMI e la data strategy
Spesso si pensa che una strategia sui dati sia una prerogativa delle grandi aziende, ma anche le PMI italiane devono affrontare la sfida dell’analisi dei dati.
Secondo il Politecnico, nel 2021, circa la metà delle PMI italiane aveva già lavorato o previsto di lavorare sull’analisi dei dati, un segnale positivo che evidenziava i benefici di una gestione data-driven.
Le difficoltà della raccolta dati…
La raccolta dei dati, tuttavia, può non essere agevole per vari motivi.
Ad esempio, i dati possono essere patrimonio di conoscenza tacita, non codificata, o soggetti a vincoli legali. Anche l’integrazione può risultare complessa, soprattutto per le PMI, che spesso mancano di competenze specializzate per trarre valore dai dati.
…e come superarle
Lo studio del Politecnico consiglia di intraprendere un percorso che renda i dati un valore accessibile e condivisibile all’interno dell’azienda.
Noi siamo assolutamente d’accordo, perché solo così il dato non sarà più visto come un costo, ma come un investimento strategico per guidare decisioni aziendali analitiche e sempre più consapevoli.
Il CFO esterno, risorsa fondamentale
In questo contesto, il CFO esterno, particolarmente attento alla digitalizzazione e all’integrazione dei dati, diventa una risorsa fondamentale.
Per maggiori informazioni su come il nostro CFO esterno può aiutarti, clicca qui.